Da "MARXXI".
Segnalato da Simone Rossi.
Leggi l'articolo cliccando qui.
venerdì 20 aprile 2012
giovedì 19 aprile 2012
Abbasso Beppe Grillo, viva la Politica
Da RebLab.it.
Segnalato da Simone Rossi.
Segnalato da Simone Rossi.
Confesso che questa guerra quotidiana contro la politica e i partiti mi fa tanta paura. Questo clima montante è insopportabile, e oramai non ha più argini né confini. Se ne nutrono televisioni, radio, giornali. Opinionisti senza opinione, comici che non fanno ridere, giornalisti al soldo di qualche potente, intellettuali troppo pigri per essere veri. Ne sono invasi la rete, i social network. È l’ideologia ufficiale del governo, composto da presunti tecnici salvatori della Patria. Addirittura se ne serve, per sistemare qualche conto in sospeso, qua e là qualche Procura della Repubblica.
Ed è un circolo vizioso, perché più la spari grossa, più eccedi in populismo e demagogia e più hai consenso, incroci il sentire comune. Facendo correre alla democrazia un rischio gravissimo, come insegna tristemente la nostra storia nazionale.
Il caso limite di questo vento infame è Beppe Grillo, che i sondaggi danno – di nuovo – in rapidissima e clamorosa ascesa. Recentemente è arrivato a sostenere che se tutti pagassero le tasse non farebbero alcun servizio al Paese (e all’onestà) ma semplicemente consentirebbero ai politici di rubare il doppio. Di fronte a follie del genere, che differenza c’è tra lui e Berlusconi? Nessuna. Neppure nelle dichiarazioni programmatiche. L’importante è prendere i voti dei furbetti, degli evasori, di quel popolo qualunquista e menefreghista che non ha mai fatto la fatica di pensare. Che non pensa durante tutto l’anno e non pensa neppure quando va a votare. A questa Italia peggiore bisogna – secondo Beppe Grillo – semplicemente lisciare il pelo.
A questa Italia peggiore è necessario, invece, ribellarsi.
Non perdendo la lucidità, mettendo in luce le storture e gli orrori di questo sistema politico e dei suoi partiti, ma difendendo con le unghie e con i denti la Politica e i partiti, il concetto cioè che la politica si possa fare anche attraverso le strutture organizzate, i partiti.
Ho detto e scritto più volte, anche in questo blog, che la sinistra va profondamente rinnovata. L’ho detto e scritto in maniera autocritica, pensando in primo luogo a Rifondazione Comunista e a quanto siamo anni luce distanti da quello che dovremmo essere e dalle persone in carne ed ossa a cui vorremmo parlare. E ho detto e scritto che è un problema di linguaggi incomprensibili, autoreferenziali. Di luturgie stantìe, di modi di concepire le riunioni, le assemblee, le manifestazioni, le iniziative pubbliche. Ed è anche un problema generazionale: di una generazione, quella che ci precede, che – con poche eccezioni – ha ormai fatto il suo tempo, perché ha fatto tanti errori e noi quegli errori li stiamo pagando troppo pesantemente. E che quindi, anche per colpa dei suoi errori, non è credibile, non può più candidarsi a rappresentarci, a parlare e decidere in nostro nome.
E tuttavia nulla di questo ha a che fare con la vergognosa campagna di delegittimazione che sta subendo la politica e sta subendo anche chi, come noi, non ruba, non fa affari con la criminalità organizzata, non utilizza il denaro pubblico e quello del partito per pagare diplomi taroccati né per comprarsi ville, gioielli, macchine sportive.
Io vorrei dire ai ragazzi che leggono questo post di andare a vedere il film “Diaz” al cinema in questi giorni. Oltre a vedere la violenza bruta che le forze dell’ordine di questo Stato democratico utilizzarono contro di noi undici anni fa, forse potranno capire di noi (e, io spero, di sé) qualcosa in più, che in pochi vogliono che si sappia. Per esempio, che esistono in Italia decine di migliaia di giovani che ogni giorno dedicano un pezzo della propria vita ad un sogno collettivo. Che lottano, con tutto l’amore che possono, perché il nostro Paese sia migliore di come è oggi.
E vorrei invitare tutti, anche chi non lo fa più perché magari è stanco dopo troppe delusioni, a vivere una giornata in un circolo di Rifondazione Comunista o dei Giovani Comunisti. In questi giorni siamo tutti impegnati a raccogliere le firme per difendere l’articolo 18, e cioè il diritto a non essere licenziati arbitrariamente dai datori di lavoro. Un diritto che la nostra generazione, nata e cresciuta nella giungla della precarietà e dei mille contratti a tempo, conosce spesso soltanto da lontano. Eppure noi ci mobilitiamo, scendiamo per strada a raccogliere le firme, e difendiamo il più delle volte i diritti dei nostri genitori e dei nostri fratelli maggiori. Perché abbiamo ideali giusti, puliti, facciamo Politica, quella con la “p” maiuscola, e molti di noi hanno deciso di farlo militando in un partito comunista.
Per tutti noi io vorrei rispetto.
venerdì 13 aprile 2012
Felipe es siempre Felipe
La pantera politica che c'è in lui ogni tanto sfodera gli artigli e colpisce sempre dove più duole sia gli avversari che i compagni politici. Le riflessioni di Felipe González non lasciano mai indifferenti.
Eccovi la traduzione di alcune frasi del suo intervento alla presentazione del "Dossier 2011 sulla democrazia" della fondazione "Alternative" (un centro di pensiero di intellettuali progressisti che invitano alla riflessione per un cambiamento politico, economico, sociale e culturale della società).
Alle scorse elezioni politiche era stato l'unico a prevedere che il PSOE in Andalusia avrebbe resistito "alla trituratrice del conservatorismo".
"Mi preoccupa la mancanza di orientamento sia del Governo che dell'opposizione. Si era detto che prima delle elezioni il PP avesse un programma nascosto. Sarebbe una cosa meno preoccupante della mancanza di orientamento e previsione che sta dimostrando il Governo".
La mancanza di idee per uscire dalla crisi,secondo González, spiegherebbe i lunghi silenzi di Rajoy.
L'ex-presidente si dice anche convinto del fatto che la Spagna non avrà bisogno di essere salvata.
"Non ci sarà salvataggio e se ci sarà finisce l'euro e bisogna salvare tutta l'Europa. E basta".
In Francia, scommette apertamente su Hollande: "Voglio un presidente della Francia che sia capace di dire no alla Merkel quando bisogna dirle no. E la prima cosa a cui bisogna dirle no è a compiere l'obbiettivo del deficit al 3% nel 2013 perché è mortale per la crescita e l'economia in Spagna". Propone un patto di Stato tra i principali partiti spagnoli i sindacati e le imprese, per decidere in comune un processo di riforma senza distruggere il welfare.
Il suo tipico buon senso anche per gli indignados: "I ragazzi avevano ragione a scendere in piazza. Però hanno commesso un errore. Invece di concentrarsi su due o tre punti importanti hanno scritto una lunga lettera a Babbo Natale".
L'articolo completo, da "El País", QUI.
(A cura di Monica Bedana)
Eccovi la traduzione di alcune frasi del suo intervento alla presentazione del "Dossier 2011 sulla democrazia" della fondazione "Alternative" (un centro di pensiero di intellettuali progressisti che invitano alla riflessione per un cambiamento politico, economico, sociale e culturale della società).
Alle scorse elezioni politiche era stato l'unico a prevedere che il PSOE in Andalusia avrebbe resistito "alla trituratrice del conservatorismo".
"Mi preoccupa la mancanza di orientamento sia del Governo che dell'opposizione. Si era detto che prima delle elezioni il PP avesse un programma nascosto. Sarebbe una cosa meno preoccupante della mancanza di orientamento e previsione che sta dimostrando il Governo".
La mancanza di idee per uscire dalla crisi,secondo González, spiegherebbe i lunghi silenzi di Rajoy.
L'ex-presidente si dice anche convinto del fatto che la Spagna non avrà bisogno di essere salvata.
"Non ci sarà salvataggio e se ci sarà finisce l'euro e bisogna salvare tutta l'Europa. E basta".
In Francia, scommette apertamente su Hollande: "Voglio un presidente della Francia che sia capace di dire no alla Merkel quando bisogna dirle no. E la prima cosa a cui bisogna dirle no è a compiere l'obbiettivo del deficit al 3% nel 2013 perché è mortale per la crescita e l'economia in Spagna". Propone un patto di Stato tra i principali partiti spagnoli i sindacati e le imprese, per decidere in comune un processo di riforma senza distruggere il welfare.
Il suo tipico buon senso anche per gli indignados: "I ragazzi avevano ragione a scendere in piazza. Però hanno commesso un errore. Invece di concentrarsi su due o tre punti importanti hanno scritto una lunga lettera a Babbo Natale".
L'articolo completo, da "El País", QUI.
(A cura di Monica Bedana)
giovedì 12 aprile 2012
Il FMI: troppi anziani
Nel 2050 metà del PIL andrà ai pensionati.
Leggi tuto l'articolo da "La Stampa" QUI
Leggi tuto l'articolo da "La Stampa" QUI
venerdì 6 aprile 2012
Morire di crisi
Grecia, scontri in piazza dopo il suicidio di un pensionato
(clicca sul titolo per leggere l'articolo da "La Repubblica", 5 aprile 2012)
Il commento di Nicola Melloni:
(clicca sul titolo per leggere l'articolo da "La Repubblica", 5 aprile 2012)
Il commento di Nicola Melloni:
Immagino che questo signore fosse uno dei tanti fannulloni pigri greci che vivevano coi soldi dei tedeschi. Come la pensionata che si è uccisa pochi giorni fa, sicuramente una furfante che gozzovigliava con 800 euro di pensione che madame Mornero ha portato a 600 (lasciando immutato il suo stipendio), che in fondo, diciamocelo, anche se sgradevole, 'sta gente probabilmente i contributi per la pensione non li ha versati tutti e che cazzo vogliono? Magari potrebbero andare a cercare cibo tra i rifiuti. cosa che il farmacista greco si è rifiutato di fare, preferendo spararsi. Ecco, penso che per una volta abbia ragione Di Pietro. 'Sti morti son sulla coscienza di Papademos, di Monti, di Fornero. Dirò di più, li hanno uccisi loro. Ma il ministro Fornero, quello degli esodati lasciati senza soldi, lavoro e pensione, è molto, molto indignata per la maglietta Fornero al cimitero. Pensa un po' te la differenza tra lei e quelli che si ammazzano....
e poi stiamo ancora a parlare di riformismo mentre la gente crepa?
Il commento di Stefano Veneroso:
E' sinceramente sconvolgente ormai siamo arrivati ad un suicidio al giorno, dai pensionati che hanno paura di non farcela a campare o a sostenere i figli ai lavoratori che non riescono a reggere il peso di non riuscire a pagare i debiti, spesso contratti con il fisco perchè in ritardo con i pagamenti delle imposte..e quindi il circolo che diventa infernale, anche se può sembrare paradossale, perchè devi continuare per pagare, se smetti (sarebbe logico, non sei sostenibile, chiudi) crolla tutto perchè questi non sono evasori (loro non si suicidano, no di certo), sono persone che dichiarano quanto guadagnano ma non riescono a pagare nei tempi quanto dovuto, ed il ritardo genera debito, senza pietà, perchè si sa che i soldi lo Stato deve andare a prenderli dove è certo di trovarli, cioè da chi li ha sempre dati, perchè "anche se ne hanno pochi i poveri sono tanti", diceva Andreotti......ma stanno finendo, attenzione....sono i pensionati che stanno mantenendo le famiglie dei figli....siamo in condizioni tali per cui ci sono operai a Taranto che accettano di morire di tumore per lavorare (magari strumentalizzati o sotto ricatto, questo non lo so) e si ritrovano a combattere una guerra tra poveri che li vedrà comunque soccombere e quando si alza la testa da questa angoscia quotidiana ci si trova di fronte un governo che come una ruspa sta abbattendo le macerie di quello che è rimasto in piedi, la corruzione che impregna la società, la mafia con le sue infinite maschere che comanda, il riciclaggio di denaro sporco tassato all'1,5% se gentilmente rimesso in circolazione, l'evasione che al di là dei bliz a Cortina finisce in sanzioni che per gli evasori sono comunque convenienti e per lo Stato no, sanzioni penali che finiscono in prescrizione, centinaia di milioni di euro pubblici di fraudolenti rimborsi elettorali gestiti da tesorieri sconosciuti all'insaputa di tutti, oltre che di Scajola naturalmente, senza che nulla succeda....anzi no, scusate, perchè Bossi si è dimesso, che diamine, eh, questo è un segnale forte di cambiamento, eh come no...e tutti a dire che sì, forse bisognerebbe sistemare questa questione dei rimborsi elettorali, come se lo dovesse fare qualcun altro, magari a loro insaputa... e tutto questo, di fronte al resto che è poi il tutto, è altrettanto sinceramente sconvolgente
Il commento di Stefano Veneroso:
E' sinceramente sconvolgente ormai siamo arrivati ad un suicidio al giorno, dai pensionati che hanno paura di non farcela a campare o a sostenere i figli ai lavoratori che non riescono a reggere il peso di non riuscire a pagare i debiti, spesso contratti con il fisco perchè in ritardo con i pagamenti delle imposte..e quindi il circolo che diventa infernale, anche se può sembrare paradossale, perchè devi continuare per pagare, se smetti (sarebbe logico, non sei sostenibile, chiudi) crolla tutto perchè questi non sono evasori (loro non si suicidano, no di certo), sono persone che dichiarano quanto guadagnano ma non riescono a pagare nei tempi quanto dovuto, ed il ritardo genera debito, senza pietà, perchè si sa che i soldi lo Stato deve andare a prenderli dove è certo di trovarli, cioè da chi li ha sempre dati, perchè "anche se ne hanno pochi i poveri sono tanti", diceva Andreotti......ma stanno finendo, attenzione....sono i pensionati che stanno mantenendo le famiglie dei figli....siamo in condizioni tali per cui ci sono operai a Taranto che accettano di morire di tumore per lavorare (magari strumentalizzati o sotto ricatto, questo non lo so) e si ritrovano a combattere una guerra tra poveri che li vedrà comunque soccombere e quando si alza la testa da questa angoscia quotidiana ci si trova di fronte un governo che come una ruspa sta abbattendo le macerie di quello che è rimasto in piedi, la corruzione che impregna la società, la mafia con le sue infinite maschere che comanda, il riciclaggio di denaro sporco tassato all'1,5% se gentilmente rimesso in circolazione, l'evasione che al di là dei bliz a Cortina finisce in sanzioni che per gli evasori sono comunque convenienti e per lo Stato no, sanzioni penali che finiscono in prescrizione, centinaia di milioni di euro pubblici di fraudolenti rimborsi elettorali gestiti da tesorieri sconosciuti all'insaputa di tutti, oltre che di Scajola naturalmente, senza che nulla succeda....anzi no, scusate, perchè Bossi si è dimesso, che diamine, eh, questo è un segnale forte di cambiamento, eh come no...e tutti a dire che sì, forse bisognerebbe sistemare questa questione dei rimborsi elettorali, come se lo dovesse fare qualcun altro, magari a loro insaputa... e tutto questo, di fronte al resto che è poi il tutto, è altrettanto sinceramente sconvolgente
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