martedì 13 marzo 2012

la piazza e l'unita' a sinistra

C'è molto più coraggio in Italia che in altre parti di quest'Europa in recessione di democrazia e identità. La Spagna si prepara ad uno sciopero generale per il 29 prossimo in cui i sindacati stessi, pur uniti nel convocarlo, sanno che l'adesione sarà quasi sicuramente infima e ad uscirne rafforzato sarà il governo. Eppure c'è in gioco una riforma del lavoro dura quanto quella italiana e senza nessuna trattativa aperta. Le gente ha paura di perdere anche il posto più precario e non si può permettere di rinunciare a una giornata di stipendio: e accade nel paese simbolo dell'indignazione solo lo scorso maggio.
Per questo le immagini di Roma dello scorso venerdí valgono doppio e devono per forza spingerci finalmente a pensare una sinistra nel senso indicato da Ferrero ( ci aggiungiamo De Magistris, che l'abbiamo detto più volte qui e sul blog che ci piace): lasciando fuori chi si separa volontariamente dalla democrazia e gioca a tentennare fino all'ultimo. Chi era in piazza il 9 reclamava con forza anche di poter tornare a credere nella politica.

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