i nostri commenti: (Nicola, Monica, Francesco)
In Spagna saremo i primi, domani, a sperimentare sulla nostra pelle -a fare da cavia, direi- un'ulteriore compressione di un diritto fondamentale dei lavoratori, quello allo sciopero. Governo ed industriali per lo sciopero generale di domani si stanno già attenendo da giorni alle indicazioni di un nuovo testo in materia di sciopero dell'UE che esattamente un anno fa Barroso chiese a Monti di redigere: la sostanza è che si potrà scioperare solo se ciò è compatibile con "gli interessi economici", cioè mai.
La situazione qui è drammatica, in ben 8 regioni non sono stati nemmeno raggiunti gli accordi sui servizi minimi durante lo sciopero, perché il clima che regna è quello della minaccia e del ricatto degli impresari soprattutto sui lavoratori di piccole e medie industrie. Il messaggio è:sciopera pure, che dopodomani (che è quando qui si approverà la riforma del lavoro) avrò libertà assoluta di licenziare. Ed inoltre aleggia con forza sul paese lo spettro della necessità di un riscatto alla greca per ristrutturare il sistema bancario.
Il ritorno alla sana lotta di classe ormai ha senso solo se coinvolge l'Europa intera.
in Germania pero’ la concertazione ha funzionato, no?A mio parere, non e’ il metodo che e’ sbagliato in sé, ma, nel contesto del sistema italia degli ultimi 30 anni, gli attori e i contenuti erano scarsi.
-----
vero ed infatti io parlo dell'italia, non della Germania. a parte il fatto che negli ultimi 10 anni i crucchi han fatto i soldi sulle spalle degli altri, e quindi c'era molto meno conflitto distributivo, cmq in germania esistono istituzioni (consigli di fabbrica x esempio, a cui in realta' sono affidte le sorti dei licenziati, altro che ricorso al giudice...) e un modello di relazioni industriali che non si puo' ridurre alla concertazione, come x altro anche in italia. soprattutto in germania esiste storicamente un padronato meno straccione e gretto del nostro, che aiuta un bel po'. se fai concorrenza sull'innovazione e sulla qualita' e non sul prezzo e i bassi salari, ovviamente la concertazione ha tutto un altro effetto, in italia i profitti sono funzione dei costi (da ridurre, quindi), in germania dei ricavi. bella differenza, no?il tutto per dire che in italia secondo me il sindacato deve tornare a fare il sindacato, cioe' a lottare. a forza di accordi al ribasso, non c'e' ormai piu' niente da abbassare, quindi ci vorrebbe piu' fiom e meno camusso (o cofferati, che era uguale....). con la scusa della resposabilita' e degli interessi generali si son bastonati i lavoratori, ma non si capisce xche' quando c'e' una emergenza non si decide che si possono e si devono comprimere i profitti. e quindi e' ora di tornare ad una sana logica di lotta di classe, che quella si ha funzionato in italia nel passato. se i padroni son piu' forti, vinceranno, tanto gia' lo fanno da 30 anni. ma il lavoro deve avere una sua voce. nelle fabbriche, e possibilmente pure in politica, che da quando e' sparito il pci le cose si son messe molto male. pds, ds, pd, sempre a forza di mediare tra forze sociali, hanno lasciato a culo nudo i lavoratori. ci vuole invece un partito del lavoro e secondo me il sindacato, dato che se no ci affidiamo a vendola, dio me, dovrebbe farsi carico pure di quello, quantomeno con un supporto forte alla creazione di un vero soggetto politico di sinistra. le 2 cose, e' ovvio, van di pari passo.
----
beh che dire, quello dell'intervento sul diritto di sciopero mi pare un manifesto ideologico importante, da non sottavalutare. alla faccia del tecnico.
ribadisco, urge fermare sta cosa. se si decide di appoggiare hollande in francia, che promette tutto il contrario di quello che sta facendo monti, bisogna poi essere coerenti. staccare la spina a sto gruppo di infoiati prima che sia tropop tardi.