lunedì 5 dicembre 2011

La manovra di Monti vista dalla Spagna.
Come unica alternativa, la reazione delle sinistre francesi e tedesche

Le lacrime della Fornero sono su tutte le prime pagine dei giornali spagnoli, da destra a sinistra.


 En "El País" (http://blogs.elpais.com/aguas-internacionales/2011/12/del-bunga-bunga-al-gobierno-humano.html) il blog di Paco Lobo, esperto di politica internazionale, segnala il miglioramento etico di questo governo, "dal bunga bunga al Governo umano", sempre in riferimento alle lacrime della Fornero. Sottolinea che tutta la stampa italiana appoggia la riforma, compresa "L'Unità", facendo riferimento al tiepido editoriale di Claudio Sardo, "Più equità, più crescita" (http://www.unita.it/italia/l-editoriale-di-claudio-sardo-piu-equita-piu-crescita-1.359133).

Interessante la reazione di "Público", che contro i tagli di Monti e le lacrime di coccodrillo invita alla riscossa delle sinistre, segnalando che "Le sinistre francesi e tedesche passano all'attacco" (http://www.publico.es/dinero/410451/las-izquierdas-francesa-y-alemana-pasan-al-ataque), che pare l'unica soluzione per fomentare la reazione sociale alla dura politica imposta dall'inamovibile Unione Europea. 

Contro un Sarkozy che aspira a "portare la Francia verso un sistema che funziona, quello tedesco", risponde il Fronte delle Sinistre Francesi, con Jean-Luc Mélenchon, smontando pezzetto a pezzetto le tesi di una Germania prospera ed unendosi a Linke per presentare nei rispettivi parlamenti un progetto di legge comune contro l'austerità.

L'articolo rivela che il benessere tedesco che dovrebbe essere apprezzato dai francesi non è invece affatto ben considerato dai tedeschi: il 53% dei tedeschi giudica insufficiente il sistema di protezione sociale, il 64% pensa che educazione e sanità funzionano male, un 67% teme di non arrivare a percepire la pensione che gli spetta. 
Inoltre la Germania attira molti meno investimenti stranieri che la Francia, ha più debito e negli ultimi 10 anni è cresciuta meno della Francia. Impossibile importare in Francia il sistema tedesco anche per motivi demografici: al contrario della Francia, in Germania ci sono più morti che nascite quindi la Francia deve per forza promuovere politiche economiche attive, mentre Berlino privilegia una economia di rendita.

Mélenchon denuncia poi che un 20% dei lavoratori dipendenti tedeschi sono poveri e che il mito del 6% come cifra di disoccupazione ufficiale fa in realtà sparire dalle statistiche un milione e mezzo di disoccupati grazie alle leggi di restrizione dei diritti sociali. Ben il 57% dei disoccupati al di sopra dei 57 anni non sono contabilizzati dalle statistiche di disoccupazione tedesche.

Se il modello tedesco, macchina esportatrice in Europa di beni di cui solo il 16% è di alta tecnologia, può esportare solo grazie a una  pesante svalutazione della propria manodopera, perché dovremmo aspirare tutti a questo modello?

E' auspicabile che le sinistre di altri Paesi si uniscano a questa iniziativa franco-tedesca; in Spagna pare che Izquierda Unida lo farà, in previsione dei tagli che imporrà Rajoy tra poco più di dieci giorni. I giornali allineati con il centrodestra sanno che la via aperta dall'Italia traccerà il cammino per la Spagna. "Se l'ha fatto l'Italia, dovremo farlo anche noi". Si aspetta di vedere che ministro si scioglierà in lacrime per le pensioni:


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