"Lettera aperta sulla Palestina",
Furio Colombo, Piero Fassino ed Emanuele Fiano da "Il Fatto Quotidiano"
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Il commento:
La "sinistra" cieca. Dietro un linguaggio dialogante e di apertura verso i palestinesi i cosiddetti amici di Israele mantengono la stessa posizione di sempre, partigiana e sdraiata su Gerusalemme. Solo Israele e Palestina possono raggiungere l'obiettivo: vero, ma questo vuol dire che non si vuole che la comunita' internazionale, l'ONU, prenda una posizione univoca - e pensare che i Fassino di turno si sono sempre appoggiati all'ONU per giustificare il loro interventismo militare. Solo i negoziati possono portare ad un esito positivo: nuovamente, una ovvieta', ma dunque, si capisce tra le righe, l'accelerazione per il riconoscimento dello Stato palestinese non serve a nulla. Di piu', la pace non puo' avvenire attraverso imposizioni: ed e' chiaro che l'imposizione sarebbe il riconoscimento da parte delle Nazioni Unite della Palestina. Mentre, immaginiamo, la costruzione unilaterale di colonie non sarebbe una imposizione, il blocco di Gaza non sarebbe una imposizione, l'occupazione di territori non sarebbe una imposizione. Quelli, son dati di fatto. Mentre un appoggio, senza se e senza ma, all'esistenza della Palestina, che costringa Israele a rispettare le decisioni ONU sarebbe una imposizione.
"Soltanto la trattativa potrà portare allo Stato palestinese".
Intervista allo scrittore Avraham Yehoshua da "La Stampa" del 24/09/2011.
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